Capitolo10

La storia di Salvatore Bonocore. Al secolo conosciuto come Mago Mariano

Capitolo 10 - La storia di Mago Mariano

Quello che mi era capitato diventando Mariano ovviamente non mi rendeva onnipotente, anzi mi procurava momenti di fragilità in cui facilmente mi capitava di ritrovarmi come stordito e debolissimo, incapace di decifrare quanto la mia mente continuava a vedere e a percepire. Uno di questi miei “talloni d’Achille” era l’amore che mi veniva offerto a piene mani da Luisa. Sapevo che quella donna, che ha sempre significato molto nella mia vita fin dalle prime visioni, costituiva un grosso handicap per la mia forza interiore.

Spesso la mia mente si ingombrava di assurde idee ed incubi impalpabili in cui Luisa svaniva per sempre. Non riesco ancora ad accettare che lei un giorno, come tutti, dovrà andarsene da questa terra. E’ l’unica persona che vorrei immortale per la sua purezza di spirito e soprattutto per la sua capacità di dispensare quel genere di amore che soltanto lei ha. Purtroppo questi strani segnali non mi facevano presagire niente di buono e spesso la voce di dentro mi ammoniva sull’imminente fine della graziosa Luisa.
Lei mi guardava con i suoi occhi neri e profondi e mi ammoniva dicendo:<>.
Le sue parole mi spaventarono ed anzi mi sembrarono presagio anche perché ricordai di aver sentito molto tempo prima dalla mia <> qualcosa di molto simile che parlava di una vecchia profezia che doveva avverarsi, perché figlia di un antico sortilegio.

Sapevo che questa cosa riguardava la mia assenza e quella della cara Luisa, ma non l’ho mai accettata pienamente.

Quando ero ancora Salvatore, Mariano mi diceva che soltanto quando avrei provato un fortissimo dolore mi sarei pienamente fortificato. Ora so con certezza che Luisa mi precederà nel trapasso, ma ancora non riesco a d accettare questa cosa, anche se so che quando ciò avverrà lei starà molto meglio ed io non avrò più ostacoli per immergermi pienamente nel mondo magico dell’esoterismo.

Secondo una convinzione molto in voga negli ultimi tempi, chi ha questi poteri ed ha una certa predisposizione verso la magia, deve mettere a disposizione degli altri questa dote, senza ricavarne del lucro. Sono tanti coloro che si dicono a disposizione degli altri gratuitamente e, proprio mentre fanno questo, mentono e dicono il falso, negando nel contempo le loro doti magiche.

Mi spiace sentire clamorosamente quanti si dicono al servizio degli altri gratuitamente senza fare lucro. Questi che sbandierano al loro predisposizione nei confronti degli altri mentono, in primo luogo perché poi incassano comunque la loro parcella facendola passare per un’offerta a piacere o per un improbabile rimborso spese; in secondo luogo mentono sapendo di mentire. Non bisogna prestare ascolto dunque a chi, prima ancora di ingannare gli altri, inganna se stesso. I soldi e le ricchezze hanno un valore esoterico che non può essere sottovalutato da chi vi si addentra seriamente.

 Chi si trova in questa condizione è come si è sottoposto alle droghe allucinogene: pur essendo in preda ad un’allucinazione e dunque pur farneticando, ha la presunzione di poter comunque controllare quanto avviene attorno a lui. Così non è. Chi si inabissa nel mondo esoterico viene travolto da un turbinio di sentimenti impossibili da dominare perché vive confuso tra la realtà e l’utopia. La cupidigia per il denaro e le ricchezze è una di queste sensazioni che nessuno di coloro che agiscono a mezzo della realtà esoterica, composta dalle forze del bene e del male, riesce ad eliminare.