Capitolo11

La storia di Salvatore Bonocore. Al secolo conosciuto come Mago Mariano

Capitolo 11 - La storia di Mago Mariano

Con appositi esercizi spirituali si può contenere e mitigare questa bramosia, ma non la si può annientare del tutto. Dunque non potrete mai imbattervi in un operatore dell’occulto serio che agisca gratuitamente e sia insensibile al maligno fascino della ricchezza. Questo è un dato di fatto che non si può negare e chi sostiene il contrario, altro non è che un ciarlatano armato di sola malafede.

Un discorso similare vale la pena condurlo per la cosiddetta “classificazione della magia”. Molto spesso si tratta di magia operando una distinzione in magia bianca, magia nera e magia rossa. In effetti questa classificazione dovrebbe essere fatta per indirizzare i propri poteri nei confronti della persona che ha posto il quesito o aspetta una soluzione. Serve dunque soprattutto per cercare di far capire al proprio interlocutore la sfera di competenza in cui ci si sta muovendo.

Anche questo tipo di classificazione però, nella realtà esoterica, risulta essere falsa e priva di ogni tipo di fondamento infatti chi, usando palesi artifici, cerca di celare differenze all’interno della magia è senza dubbio uno sprovveduto. La magia è unica e non dovrebbe neanche classificarsi come tale. Chi riesce a penetrare in modo serio e con scrupolo il mondo dell’occulto sa che anche la magia è da annoverare in quell’universo che sono le sensazioni dell’animo umano, che riescono a modificare gli eventi, vanno oltre la vita e solo determinati soggetti riescono ad interpretarne il senso, cambiando talvolta il destino.
Non ho nulla contro chi si scaglia contro il mondo esoterico, so che l’anima di costoro non riesce ad essere sfiorata dalle onde che conducono all’essenza delle cose. Un certo fastidio invece mi provocano coloro che, pur non comprendendo gli sforzi di chi cerca in se stesso le risposte che sono oltre la realtà, giudica senza conoscere. 

Concordo invece pienamente con chi apostrofa gli operatori dell’occulto come degli stregoni. Sono fiero di essere chiamato in tal guisa; questi personaggi un po’ popolari, un po’ mitologici, da sempre esistiti, avevano compreso l’importanza dell’esoterismo come moto dell’anima ed esercitavano i loro poteri in modo chiaro e perfetto, conoscendo tutti i meandri del Nuovo Universo.

La parola magia si incontra già negli scritti di Orazio, come sintesi di scritti ancora più antichi tratti dai cosiddetti testi Ermeneutici del mitico Ermes. In passato la magia era il tentativo di dominare la natura, ma poi ha avuto la sua giusta collocazione tra chi studiava l’animo umano ed è quindi diventata la più antica forma di psicologia. Proprio questo aspetto oggi si ritrova comunemente tra gli stimati operatori dell’occulto.

La gente che siede al tavolo di un occultista trova in lui non solo chi svela le cose future consigliando sugli atteggiamenti da tenere in vista degli eventi, ma anche chi, attraverso la lettura dell’animo umano, riesce a comprendere le inquietudini e i problemi che turbano la serenità della persona che si ha di fronte. Lo sforzo dell’occultista è quello di cercare nei meandri dell’anima del suo interlocutore la forza di reagire ad ogni asperità della vita.