Capitolo 8

La storia di Salvatore Bonocore. Al secolo conosciuto come Mago Mariano

Capitolo 8 - La storia di Mago Mariano

Quell’uomo indossava una strana uniforme con una specie di corazza simile a quella dei Paladini. Sul capo aveva un cappello con tanti fregi colorati e sfarzosi. Il suo fare era deciso, ma affettuoso:

sembrava un incontro fra due familiari. Salvatore restò un po’ scosso, ma non fece in tempo nemmeno ad esternare queste sue perplessità, che quella figura mistica prese a dialogare.

<> disse <>.

Alle parole del suo misterioso interlocutore, Salvatore fu pervaso da una strana sensazione di benessere. La sua mente era attraversata da una strana tempesta di onde rasserenanti e il suo cuore andava come una locomotiva. L’animo del giovane fu pervaso di tranquillità e benessere. Gli sembrava di volare sul vento spensieratamente.

Ma questa sensazione gradevole fu bruscamente interrotta quando si accorse di una grossa pressione che veniva esercitata su tutta la sua essenza e fu questa la sua ultima sensazione. Poi ricadde nel sogno semi-incosciente in cui sentì nuovamente le parole del suo interlocutore:<> si sentì sussurrare <>.

Dopo queste parole Salvatore sentì tutte le sue membra attraversate da una strana forza che lo pervadeva tutto, fino a portarlo alla totale perdita della coscienza.

Quando si risvegliò riusciva a scuotersi soltanto al nome di Mariano e fu così che decise di cambiare nome.

Così ha preso corpo il cammino di Mago Mariano.

L’episodio della trasmigrazione di Salvatore in Mariano è stato l’ultimo di una vita che non riconosco come mia e quindi ne parlo come se fosse appartenuta ad un’altra persona, ma soprattutto è stato il primo evento di una nuova vita che mi ha consentito la conoscenza di orizzonti mai esplorati prima.

Grazie a questi episodi ho avuto l’opportunità di percorrere questo cammino che è tra i più antichi della storia dell’uomo. Spingersi al di là delle comuni conoscenze, al di là di ogni logica per tuffarsi nel mare dell’inconscio è stata da sempre un’attività agognata e voluta dagli esseri umani. Quando mi ci sono trovato catapultato da una forza più grande della mia stessa volontà, ho cercato di esplorare questi nuovi confini sempre con rispetto e con umiltà, proprio come facevano i vecchi maghi e gli stregoni delle antiche tribù, ricercando quelle forme di misticismo che soltanto i grandi esperti dell’antichità erano in grado di conoscere.

La magia è difficile da comprendere, ma è senza dubbio impossibile spiegarla. Non è una scienza che si apprende sui banchi di scuola e non può essere spiegata neanche in un trattato di centinaia di volumi. Essa infatti, non si racchiude in formule predeterminate o in riti ripetitivi, oppure nella semplice lettura di carte da gioco che dovrebbero possedere la chiave del futuro. L’essenza della magia non può essere ricercata in nessuna di queste attività: essa si trova racchiusa nei moti dell’animo umano e dunque, difficilmente se ne possono descrivere le innumerevoli sensazioni e le diversissime situazioni che essa genera. Non esistono formule precostituite.
Ci sono atteggiamenti e situazioni che aiutano al concentrazione, ma senza forza interiore tali atteggiamenti e tal’altre situazioni servono a ben poco. Esistono innegabili predisposizioni che non possono e non devono essere sostituite soltanto da riti e formule pseudo-magiche.

La cosa più difficile non fu la trasformazione che si ebbe da Salvatore a Mariano, ma l’accettazione di questo innegabile fatto da parte di chi mi stava intorno.

Quando avvertii mia madre dell’accaduto cambiamento, fui trattato come un posseduto, un uomo irrimediabilmente compromesso che aveva ceduto la sua anima al maligno.

A questo punto ebbi l’esigenza di lasciare la casa di mio padre perché lì non c’era più comprensione nei miei confronti. Neanche mamma Giulia, che era stata dolce e comprensiva, riusciva ad accettare la mia metamorfosi. La mia vita in quella casa era diventata impossibile e i miei fratelli mi guardavano con sospetto.
Malgrado la terribile solitudine in cui ero piombato, mi buttai anima e corpo in quello che era il mondo esoterico in cui avevo sempre sognato di stare. La nuova vita che si schiudeva davanti ai miei occhi mi sembrava eccitante e piena di forti emozioni a cui non sapevo più rinunciare.

Non provando dolore per il trattamento riservatomi dai miei familiari, il sentimento che si impadroniva di me era la totale indifferenza per tutte le passioni umane e per le vicende terrene.

L’unica persona che in questo periodo mi era rimasta vicina era Luisa. Lei non faceva domande ed aveva accettato di continuare e vedermi nonostante avesse assistito alle ripetute scenate che avevo subito in famiglia. L’amore e la dedizione di questa donna mi aiutava a ritrovare la serenità giusta per calarmi nelle nuove conoscenze che andavo facendo con avidità in quel magico mondo del paranormale che si schiudeva innanzi alla mia nuova identità e agli incredibili poteri conferitimi.

Luisa si accontentava di starmi vicino, non chiedendo nulla in cambio, non pretendeva neanche che l’amassi. Erano i giorni più emozionanti della mia vita, ma erano anche i più bui perché dovevo affermare le mie doti e soprattutto ero spinto verso coloro che mi richiedevano un interessamento esoterico.