Capitolo 4

La storia di Salvatore Bonocore. Al secolo conosciuto come Mago Mariano

Capitolo 4 - La storia di Mago Mariano

Con questo metodo Salvatore riusciva ad avere accesso fin dentro i meandri dell’animo umano. Ascoltando quella misteriosa voce di dentro il ragazzo riusciva a penetrare attraverso gli occhi nel punto che spalanca agli altri i segreti più reconditi delle persone insinuandosi fino ai moti dell’animo che danno la gioia e il dolore, la tristezza e la felicità.

Salvatore faceva sue queste cose e subiva sul suo corpo le turbe di coloro che gli stavano di fronte e di cui si voleva prendere cura.

Attraverso la voce di dentro, che via via cominciava ad a essere per lui come un tiranno che non lascia libero arbitrio, salvatore aveva conquistato l’accesso all’anima di tutti e trovava immancabilmente la chiave di volta per spiegazione delle tribolazioni e della felicità, dei fallimenti e dei successi. Questo fatto innervosiva Salvatore che, se da un lato era come estasiato dalla voglia di immergersi nei fenomeni dell’esoterismo, dall’altro non riusciva a comprendere la violenza con cui la <> dettava il suo volere. Egli ancora non riusciva a capire che lo spirito guida si stava impossessando completamente della sua anima e del suo volere e ci sarebbe voluto un grosso temperamento ed una giusta conoscenza per arrivare a convivere con quella entità esoterica sicuramente turbolenta. In questo periodo di vita giovanile Salvatore ricorreva spesso all’elemento solitudine, che sarà un punto cardine per la sua formazione futura. Un luogo in particolare viene ricordato come una specie di rifugio dove finalmente poter entrare in contatto con la propria anima e cercare di capire il contrasto tra essa e la voce di dentro.

Era una casa dalle pareti rosso pompeiano, situata nel cuore della città ma completamente abbandonata e recintata di alberi e di verde, così da sembrare solitaria e funesta. Salvatore la vedeva dalla sua aula e quando poteva la raggiungeva per perdersi tra le sua stanze grandi e buie. Qui riusciva a fare tutto ciò che a casa sua era proibito. Qui tentò il primo contatto con l’aldilà.

In questa casa riusciva a percepire quelli che erano i movimenti degli spiriti dell’aldilà, ma non riuscì mai ad avere un contatto con loro. In questa casa però potè dialogare con la sua voce di dentro che proprio in questo periodo diventava più insistente e più tiranna. Salvatore si sentiva letteralmente soggiogato da quella voce che gli imponeva tutti i suoi comportamenti. Nel frattempo però, proprio attraverso quella voce, era riuscito a capire i tantissimi misteri di quel mondo fantastico e sicuramente mistico che viene conosciuto come universo esoterico. Salvatore, soltanto in quella casa dai soffitti altissimi e con le travi sporgenti, riusciva a fare in tutta calma i suoi primi esperimenti medianici.

A casa sua tutto era contro di lui e crescendo aveva incontrato sempre più resistenze da parte di tutti ed anche la madre sembrava non comprenderlo più. Questo astio dei suoi familiari lo rendeva sempre più nervoso e creò tra lui e loro un solco che non è stato mai più colmato.