Capitolo 5

La storia di Salvatore Bonocore. Al secolo conosciuto come Mago Mariano

Capitolo 5 - La storia di Mago Mariano

Proprio questa incomprensione aveva dato vita ad una situazione drammatica che portò Salvatore a vivere una tremenda esperienza, che però altro non fece se non rafforzare la propria convinzione ed illuminare la strada che sarebbe poi stata percorsa da Mariano.

La mamma di Salvatore, terrorizzata dai riti magici che il ragazzo continuava a compiere in casa, aveva deciso prima di rivolgersi ad un sacerdote e poi invece si portò a casa una specie di santone. Quest’uomo, benchè sembrasse un cialtrone, aveva invece tutti i carismi di un esperto in procedure esoteriche ed era un valente esorcista.

A questo punto però, Salvatore era già stato avvertito dalla sua strana voce di dentro che gli aveva rivelato il pericolo imminente. Sembrava che Salvatore si fosse disinteressato ai riti magici e medianici. Il giovane, che intanto aveva cominciato a frequentare il Liceo Artistico, sembrava preso dagli studi che preferiva e dalla compagnia di Luisa, la donna che sarà determinante nella trasformazione esoterica che lo porterà a diventare Mariano.

Ma nonostante il comportamento rassicurante di Salvatore, mamma Giulia non volle desistere dal suo proposito e consultò l’esorcista.

L’uomo, quando casualmente ebbe di fronte Salvatore, si rese immediatamente conto che si trattava di una cosa seria e che il giovane era completamente pervaso da un’entità che praticamente aveva fatto uno <>. In pratica era stata fatta una sovrapposizione di entità per cui nello stesso corpo erano presenti due potenziali esoterici che andavano via via saldandosi tra loro: una situazione che impaurì lo stesso esorcista, che pure ne aveva visti di casi particolarmente impegnativi. Quel giovane imberbe aveva una forza negli occhi che non era pari a nessuna.

Dai suoi fluidi oculari fuoriusciva una forza magnetica che spaventava il vecchio esorcista, ma egli nonostante tutto decise di intervenire. Il tutto fu organizzato all’insaputa di Salvatore, che in quei giorni accusava grandi disagi, ma respingeva cerebralmente il distacco dalla voce di dentro.

Fu così che Giulia cominciò a frequentare lo studio dell’esorcista che aveva cominciato a dare dei consigli per preparare il suo intervento. Il primo consiglio che il vecchio guaritore diede alla disperata mamma Giulia fu quello di cominciare a somministrare a Salvatore dell’acqua benedetta raccolta da sette chiese diverse.

La donna si mise subito in cammino e raccolse diversi litri della preziosa acqua che, secondo l’esorcista, avrebbe preparato il terreno per il definitivo intervento liberatorio sul corpo del ragazzo. Ma il vecchio ed esperto guaritore aveva forse sottovalutato la forza interiore che pervadeva Salvatore. Il giovane era del tutto normale fino a quando non interveniva quell’essenza spirituale che all’epoca chiamava <> e che era sempre pronta a metterlo in guardia contro i pericoli e lo portava ad avvicinarsi senza indugi verso il mondo esoterico e la verità universale.

La donna dunque presentò al figlio l’acqua con una candida incoscienza, ma egli la rifiutava categoricamente e passava intere giornate senza bere.
A questo punto la donna trovò un escamotage: cercò di ingannare il figlio con un consiglio avuto da un vecchio guaritore. Usò l’acqua santa per preparare la pasta per tutti i componenti della famiglia pensando così di ingannare Salvatore e fargli assumere l’acqua benedetta. Anche questo tentativo fallì. Ma la cosa che destò stupore a tutti fu che il giovane, seguendo la voce di dentro, una mattina si avvicinò alla brocca dove la madre aveva l’acqua benedetta e la bevve tutta.