Capitolo12

La storia di Salvatore Bonocore. Al secolo conosciuto come Mago Mariano

Capitolo 12 - La storia di Mago Mariano

Credere nelle cose fa sì che queste si avverino come nel nostro corpo esistono anticorpi ed enzimi capaci di prodursi soltanto all’insorgere di una malattia e, quando non sono sufficienti, la loro produzione viene affidata a determinati farmaci, così nella nostra anima esiste l’antidoto psicologico capace di farci affrontare con serenità ogni tipo di avversità, in questo caso dovrà essere il saggio conoscitore dei moti dell’animo a fare da stimolante affinché l’animo possa innescare il proprio meccanismo.

La magia è molto vicina all’alchimia ed è senza dubbio una filosofia di vita che talvolta va accetta, piuttosto che scelta.

Non è però la magia a modificare gli eventi; essa peraltro non è che la conoscenza dei moti dell’animo. L’uomo, con la forza della sua anima, può modificare il creato perché è parte di esso e mantiene inalterati in sé tutti gli elementi dell’Universo.

La gente che affolla gli studi esoterici merita un discorso a parte. Anche conoscendo bene quanto accade in molti studi esoterici, mi limiterò a riferire quelle che sono le sensazioni provate in prima persona in questo cammino che ormai dura da un decennio.

Chi arriva nello studio in genere non è pienamente convinto di quello che sta facendo o è consigliato da qualcuno che gli ha parlato di un miracoloso guaritore, oppure arriva all’ultima spiaggia. Sono frequenti anche coloro che vengono semplicemente perché sono spinti dalla volgia di poter parlare con qualcuno e lasciarsi scoprire fino agli angoli più misteriosi della loro personalità. Queste ultime categorie di persone meritano un trattamento discorsivo a parte perché è proprio tra questi che si incontrano i cosiddetti casi limite.

La gente ha voglia di capirsi, di scoprirsi e vuole sentirsi dire come è fatta. E’ questo il primo approccio.

Bisogna sempre calarsi in chi sta dall’altra parte del tavolo e svelare piano piano la sua personalità semplice o complessa che sia. La maggior parte di coloro che frequentano gli studi esoterici sono tormentati da affari di cuore e davanti all’occultista cadono tutte le barriere. Non servono sfere di cristallo, mazzi di carte o altri strani aggeggi per poter comunicare con l’intimo di chi sta al di là del tavolo. Basta penetrare nella finestra dell’anima, che sono gli occhi, e da questi accedere in quell’enorme baraonda che sono i moti dell’anima stessa.

Qui comincia il lavoro dell’occultista serio che deve saper dipanare, attraverso un vorticoso groviglio, quella che è la personalità del soggetto che si ha di fronte e soprattutto capire le sue angosce, le sue paure, i suoi problemi. Spesso questo lavoro diventa difficile perché chi si presenta all’occultista non ha inclinazione alla comunicazione interiore; in questo caso il compito diventa molto difficile perché bisogna scardinare un vero e proprio muro che l’interlocutore pone tra sé e l’occultista per proteggere quei moti dell’anima che vuole tenere solo per sé.

Questo è un lavoro delicato che va eseguito con la massima concentrazione, anche perché si possono creare non pochi problemi al soggetto che resiste e che potrebbe trovarsi vittima di una inconscia violenza. Talvolta la gente chiede di sapere quello che già sa da tempo. A volte questa domanda viene fatta in buonafede, per avere una conferma di quello che si è temuto e che non si ha la voglia o il coraggio di accettare.